Pensieri su Leiji Matsumoto (1938-2023)

Il Maestro Leiji Matsumoto è mancato il 13 febbraio 2023.
Matteo Caronna, che ha già collaborato con EVA IMPACT in varie occasioni, ha voluto ricordare il grande artista Matsumoto, Amico di EVA IMPACT, con una riflessione che il Consiglio Direttivo pubblica di seguito, su autorizzazione dell’autore.

Matteo Caronna riflette su Leiji Matsumoto (1938-2023)

Questa notte è stata comunicata la notizia che il 13 febbraio 2023 si è spento Leiji Matsumoto.

Come chi mi conosce da un po’ sa, Leiji Matsumoto è stato uno dei primi fumettisti su cui ho speso un po’ di tempo a fare ricerche ossessivamente sul web e uno dei primi autori giapponesi a farmi soffrire per la barriera linguistica. I suoi titoli sono stati i primi su cui mi sono fiondato quando ho iniziato a comprare manga in francese e i primi che mi sono segnato per acquisti futuri quando ho iniziato a pasticciare col giapponese.

Era un artista particolare Leiji Matsumoto: non solo creatore di uno degli universi narrativi più iconici del Sol Levante, ma anche e soprattutto autore di una poetica e di un’estetica il cui fascino rimane tutt’ora imbattuto. Prima di essere un narratore Matsumoto era infatti un poeta del fumetto e dell’animazione, e più che di storie il suo Leijiverse si componeva di immagini, di sensazioni e sentimenti, di ideali e suggestioni. In antitesi ai gusti e alle tendenze non solo odierne, le sue storie non avevano mai una fine, a malapena possedevano un inizio, e si componevano invece di frammenti contraddittori che facevano comunque tutti capo a un’unica grande leggenda.

Come tanti giganti della storia degli anime e dei manga, in Italia Leiji Matsumoto è famoso per gli storici adattamenti animati dei suoi manga e la sua carriera è ancora perlopiù territorio inesplorato. Il Matsumoto che conosciamo noi è principalmente quello del suo boom nell’animazione, iniziato con la riscoperta della prima serie di Corazzata spaziale Yamato, proseguito con la creazione di Galaxy Express 999 e Capitan Harlock e avviatosi alla conclusione con la cancellazione prematura di Capitan Harlock SSX. La sua intera produzione è però in realtà ben più vasta e variegata di quel che potrebbe sembrare, iniziata ben prima di Yamato e proseguita ben oltre Harlock. Tante sono le storie che Matsumoto ha continuato a raccontare negli anni e tante altre erano quelle che aveva ancora da raccontare.

Sotto sotto io ero ancora uno di quelli che sperava nella realizzazione del film sulla Corazzata spazio-temporale Mahoroba e della trilogia Zero Century, produzioni che da anni Matsumoto cercava di realizzare in un’industria dell’animazione che purtroppo non lo considerava più un nome su cui puntare i soldi. Si trattava di progetti che promettevano di rilanciare il Leijiverse, di portarlo a compimento e allo stesso tempo dargli nuova linfa vitale, chiudendo questo ciclo iniziato decenni fa (o millenni fa?) per aprirne un nuovo. Direi che il mancato compimento di questi progetti, per quanto possa essere stato probabilmente un dispiacere per il loro stesso autore, sia lo sviluppo più in linea con il Leijiverse possibile.

A noi orfani di questi sviluppi non resta invece che di proseguire con la scoperta e riscoperta dei frammenti di storie che Matsumoto ci ha lasciato, continuando a tentare di ricomporre questo puzzle incongruente mentre sogniamo del mare di stelle in esso raffigurato. E chi lo sa, magari un giorno, mentre curiosiamo tra gli scaffali polverosi di una vecchia libreria, potremmo imbatterci in un volume mai visto firmato Leiji Matsumoto e scoprire, con un certo stupore, che si tratta di una pubblicazione mai esistita. Non c’è da spaventarsi: l’anello del tempo sui cui binari la nostra vita viaggia attorno alla sfera delle tante esistenze possibili si è semplicemente incrociato con un altro suo simile. Toki no wa: alla fine ci rincontreremo tutti dove gli anelli del tempo si ricongiungono.

Grazie, Matteo.
Grazie, Leiji Matsumoto.